Pro Loco CINGOLI

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BALCONE UNICO SULLA REGIONE MARCHE
“Chi arriva a Cingoli per la prima volta trova dinanzi a sé una visione d’infinito: infinito lo spazio,
infinito il cielo, infinito il panorama luminoso che si scorge ovunque lo sguardi posi”.

DISCOVER CINGOLI
THE "BALCONY OF THE MARCHE"
"When arriving in Cingoli for the first time, visitors find themselves in front of infinity:
infinite space, sky and landscape. Infinite wonder is anywhere your eyes lay
".


Altitudine: m. 631 s.l.m.
Superficie del territorio: kmq. 147,98.
Alcune frazioni: Avenale, Botontano, Calandrione, Capo di Rio, Castel Sant’Angelo, Castelletta, Castreccioni, Cervidone, Civitello, Colcerasa. Colle San Valentino, Colognola, Fonte del Piano, Grottaccia, Marcianello, Moscosi, Mummuiola, Panicali, Pian della Pieve, Piancavallino, San Faustino, San Flaviano, San Venanzo, San Vitale, San Vittore, Santo Stefano, Sant’Obrizio, Torrone, Troviggiano, Valcarecce, Villa Pozzo, Villa Strada, Villa Torre.
Popolazione: 10.556 abitanti
al 31 Dicembre 2006.




Altitude: 631 m a.s.l.
Total area: 147,98 km 2
Some hamlets of Cingoli: Avenale, Botontano, Calandrione, Capo di Rio, Castel Sant’Angelo, Castelletta, Castreccioni, Cervidone, Civitello, Colcerasa. Colle San Valentino, Colognola, Fonte del Piano, Grottaccia, Marcianello, Moscosi, Mummuiola, Panicali, Pian della Pieve, Piancavallino, San Faustino, San Flaviano, San Venanzo, San Vitale, San Vittore, Santo Stefano, Sant’Obrizio, Torrone, Troviggiano, Valcarecce, Villa Pozzo, Villa Strada, Villa Torre.
Population: 10.556 inhabitants
(updated on 31 st  December 2006).


"Di rosso al tasso nutrito sulla punta di un monte all’italiana di tre cime, il tutto al naturale; l’albero sostenuto da due cervi d’argento affrontati e salienti".

Il nome
E’ stato ipotizzato che il nome Cingvlvm sia da intendere nel senso di "ripiano che sporge sul versante di un monte" con allusion al gradino pianeggiante sul quale sorgeva Cingoli nell’epoca romana, oggi corrispondente all’abitato di Borgo San Lorenzo.
Quando, nell’alto Medioevo, per ragioni di sicurezza, gli abitanti si trasferirono sulla sommità del monte, l’abitato mantenne l’antico nome con l’aggiunta del termine "castrum". Dal "castrum cinguli" è derivato, per semplificazione, il nome attuale.

Le origini
Come testimoniano i numerosi reperti conservati nel Museo Archeologico Statale il territorio comunale risulta frequentato fin dal paleolitico inferiore e via via sono sempre più numerosi gli stanziamenti neolitici dell’età dei metalli e dell’epoca romana.
Per quanto riguarda l’origine della città di Cingoli, essa risalirebbe secondo una testimonianza epigrafica che mostra l’uso precoce del latino, alla prima metà del III sec. a.C. quando i Romani si insediarono nella zona dell’attuale Borgo San Lorenzo.
E’ stato anche ipotizzato che in epoca romana l’abitato si estendesse tra le attuali via Balcone delle marche e via Roma e successivamente, in età augustea, si sia esteso sul ripiano di Borgo San Lorenzo, nel quale le due uniche strade che lo attraversano si incrociano ortogonalmente e potrebbero corrispondere all’antico cardo e decumano.
La chiesa di San Lorenzo è stata costruita utilizzando i materiali e forse parte della struttura di un edificio preesistente di epoca romana che, stando alle dimensioni dei blocchi di pietra, doveva essere un edifico pubblico. Altri materiali reimpiegati si notano nella parete destra della chiesa di Sant’Esuperanzio vicino alla quale passava l’antico acquedotto le cui acque furono nuovamente captate per alimentare il lavatoio pubblico oggi detto fonte di Sant’Esuperanzio.

L’arroccamento dell’abitato sulla parte più alta del monte, corispondente all’odierna Piazza Vittorio Emanuele II, avvenne presumibilmente tra il V e il VI sec. d.C. sotto l’incalzare della guerra greco-gotica e le persistenti condizioni di insicurezza. Fu uno spostamento minimo, ma tale da garantire quella maggiore difendibilità che la situazione politica richiedeva. Durante la dominazione longobarda Cingoli si trovò lungo il confine tra il ducato longobardo di Spoleto e i territori della Pentopoli.
Le nuove mura seguivano l’andamento naturale del terreno. La chiesa del primo castrum era quella di Santa Maria della Pieve, oggi San Filippo Neri. A dare un’indicazione dell’estensione del circuito delle mura del castrum vetus erano San Pietro che come presumibile chiesa cimiteriale era stata costruita al di fuori delle mura (presso l’odierna chiesa di San Benedetto) e San Giovanni Decollato extra moenia cioè fuori le mura (dove oggi è l’edificio dell’Ubi Banca).
Il primo ampliamento del castrum si sviluppò in direzione Sud-Est negli anni tra il 1100 e il 1200 e solo in un secondo momento l’urbanizzazione interessò l’area del versante Nord-Ovest del monte, presso l’attuale Porta Piana, dove sorse il castrum novum e venne edificata la chiesa di San Nicolò (nel 1218 circa). Ben presto le due parti della città furono unite da una cinta muraria e nuove porte furono aperte lungo il perimetro. L’addizione del castrum novum al castrum vetus avvenne attraverso l’asse rettilineo di Via Farnesia, oggi Corso Garibaldi, dalla chiesa di San Nicolò a Porta Cimorum, collocata quest’ultima all’ingresso del nucleo più vecchio (dalla attuale caserma dei vigili urbani alla casa di fronte). Dopo l’ampliamento della cinta muraria questa porta, caduta in disuso, lentamente rovinerà e sarà chiamata Porta Rupta.

Tratto da "Quattro passi alla scoperta di Cingoli"
di Pier Giuseppe Alfei e Francesca Gozzoli.


The name
It is assumed the name Cingvlvm is to be interpreted as "protruding ledge on the side of a mount", which refers to the flat step where Cingoli rose in the Roman times: the current area of Borgo San Lorenzo.   
When, in the early Middle Ages, for reasons of safety, the inhabitants moved to the top of the mountain, the town maintained its old name with the addition of the term "castrum" (latin word meaning fortified building). The current name derives from the simplification of "castrum Cinguli".  

The town
As witnessed by the many findings conserved in the Museo Archeologico Statale (State Archaeological Museum), the first villages appeared in this area in the Lower Paleolithic.  In the Metal Age and in the Roman Times, these settlements gradually grew in number .
According to an epigraphic evidence showing the early use of Latin, it is thought the origin of Cingoli dates back to the first half of the III century B.C., when the Romans settled in the current area of Borgo San Lorenzo.
It has also been hypothesized in the Roman period the town extended between the current via Balcone delle Marche and via Roma. Subsequently, in the Augustan age, the town extended on the ledge of Borgo San Lorenzo, where the only two streets that go through it crisscross orthogonally and could correspond to the ancient cardo and decumanus.
The church of San Lorenzo was built with materials and maybe with part of the structure of a preexisting Roman building, which according to the size of the stone blocks, it probably was a public building.
Other reused materials are noticeable in the right-hand wall of the church of St. Esuperanzio, near which the ancient aqueduct passed. The waters were once again channeled to fill the public washhouse, which nowadays is called "fountain of St. Esuperanzio".

Given the pressure of the Greek-Gothic war and the persistent danger, in the V-VI century A.D., the fortified town moved over to the highest part of the mount, which corresponds to the current main square Piazza Vittorio Emanuele II. It was a minimal shift, but enough to guarantee the necessary defensibility that the political situation required. During the Lombard domination, Cingoli found itself along the border between the Lombard duchy of Spoleto and the territories of the Pentopoli. The new city walls followed the natural shape of the land. The church of the original castrum was the one of Santa Maria della Pieve, which nowadays is dedicated to San Filippo Neri.
The indicators of the extension of the castrum vetus walls were the churches of St. Giovanni Decollato and St. Pietro: the former was located outside the city walls where today is the building of the Ubi Banca; the latter, was presumably the cemetery church since it had been built outside the walls (near today's church of St. Benedetto).
The first expansion of the castrum developed heading south-east in the years between 1100 and 1200 and only later the urbanization affected the area of the north-western slope of the mountain, near the current Porta Piana, where the castrum novum and the church of San Nicolò were built (around 128). Soon, the two parts of the city were joined by a city wall and new doors were opened along the perimeter. The addition of the castrum novum to the castrum vetus occurred through the rectilinear axis of via Farnesia, today Corso Garibaldi, from the church of San Nicolò to Porta Cimorum; the latter was placed at the entrance of the oldest nucleus (from the current municipal police station to the house across the street). Since this door fell into disuse after the extension of the city walls, it slowly ruined and was called Porta Rupta (broken door).

Tradotto da Maria Vittoria Panzavuota.

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